La causa di maggiore stress in un condominio è la presenza di persone che «camminano coi tacchi o con calzature fastidiose, a ogni ora». Questo è quanto è emerso dai 250 questionari dello “stressometro” raccolti in forma anonima a Roma nell’ambito della festa del condominio che si è svolta sabato scorso in molte città italiane per iniziativa di Confedilizia, associazione dei proprietari di immobili.

Il 28% delle famiglie ha avuto discussioni con altre famiglie del proprio condominio. Se il 25% di chi ha risposto al sondaggio si lamenta per il calpestio proveniente dal piano superiore, il 18% si lamenta per la presenza di famiglie che non badano al consumo di acqua, alla luce del principio «tanto la pagano tutti». I maleducati che fanno arrivare sul balcone briciole, immondizia o acqua con cui innaffiano i fiori figurano al terzo posto con il 16%. La top five è completata dalle famiglie troppo invadenti o curiose (15%) e da coloro che tengono il volume alto dello stereo o ella Tv, oppure urlano (11%). Il rumore della lavatrice nelle ore notturne rappresenta un disturbo solo per il 9% delle famiglie, una percentuale destinata ad aumentare data la diffusione della tariffa bioraria che sposterà gli orari di funzionamento degli elettrodomestici nelle famiglie italiane.

L’immagine del condominio che esce dal sondaggio non è poi così negativa come si potrebbe supporre, assemblea a parte. L’83% dei condomini del campione afferma che le famiglie complessivamente rispettano le regole condominiali; una stessa percentuale si ferma a chiacchierare volentieri con i vicini della stessa scala. Due famiglie su tre partecipano all’assemblea condominiale ma il 75% non ci va volentieri. Quasi tutti, il 91%, ritengono che sia necessario informare di più le famiglie sulle regole di funzionamento dell’assemblea e del condominio. Il 56% del campione non accetterebbe di fare il presidente dell’assemblea, probabilmente sentendosi inadeguato.

Infine, il 67% delle famiglie ha prestato o ricevuto, da altri del condominio, qualcosa di cui aveva bisogno, dimostrando che i rapporti umani restano in prevalenza socievoli. Il 50% ha dato a vicini (o ricevuto) aiuto o sostegno morale o materiale, in occasioni di bisogno. Il 35% lascia a un vicino il numero di cellulare quando va in vacanza, per eventuali emergenze, il 33% ha persone nel condominio che considera veramente amiche ma solo il 19% abitualmente fa visita a famiglie del condominio. Percentuali che con il co-housing, processo di condivisione dei proprietari della progettazione e della gestione dell’immobile, possono aumentare notevolmente.

Fonte: ilsole24ore

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