Basta con i dispetti tra condomini. Per quanto nei palazzi non regnino rapporti di buon vicinato, dice la Cassazione, vanno evitati in ogni modo gli screzi tra vicini. Diversamente, si rischia di incappare nelle maglie della giustizia. È quello che è accaduto ad un 32enne catanese residente a Vizzini, Michele C. che, reagendo ad un torto subito dai vicini, il 14 marzo 2006 si era armato di terra e l’aveva sparsa sulle auto dei condomini. Denunciato, Michele era stato assolto dal reato di imbrattamento e deturpamento «perchè il fatto non costituisce reato» dal Giudice di pace di Vizzini, nel marzo 2009. Secondo il giudice, il reato contestato al condomino era da escludersi perchè «la terra buttata sulle vetture avrebbe potuto facilmente essere rimossa e dunque non aveva scalfito i veicoli». Graziato anche dall’accusa di ingiuria per avere dato dei ‘vigliacchì ai vicini in quanto termine «ormai di uso comune». Contro tanta tolleranza la Procura presso la Corte d’appello di Catania ha fatto ricorso in Cassazione sollecitando la condanna dell’inquilino dispettoso sia sul fronte del lancio della terra che su quello dell’offesa. La Quinta sezione penale ha accolto la protesta del pm e, disponendo un nuovo esame del caso, ha rilevato che è «illegittima» l’assoluzione di Michele C. dall’accusa di imbrattamento e deturpamento sanzionata dall’art. 639 c.p. «solo in base al dato inerente alla facile rimozione delle stesso elemento usato per imbrattare, vale a dire la terra sguinzagliata sui veicoli altrui». Spiega infatti la Cassazione per scoraggiare i dispetti tra vicini che «ciò che resta sufficiente ad integrare la fattispecie criminosa è proprio la condotta di materiale mutamento delle condizioni in cui il bene altrui si trovava, in modo da alterarne l’aspetto». Quanto all’ingiuria scusata dal Giudice di pace, la Cassazione, accogliendo i rilievi dell’accusa, fa notare che «una prassi o un uso comune del linguaggio non vale ad escludere l’offesa alla dignità e all’onore del soggetto passivo, trattandosi di termine (‘vigliacchi’) evidentemente dispregiativo».
Fonte: Leggo