La riforma della pubblica amministrazione è legge; è stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge n. 90 del 24 giugno 2014.
Nel Consiglio dei Ministri del 13 giugno 2014, su proposta del Presidente, Matteo Renzi, era stato varato il disegno di legge recante “delega al Governo per la riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”.
Il decreto, secondo quanto aveva annunciato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, contiene norme sul ricambio generazionale, che permetteranno di creare 15 mila posti di lavoro nel settore pubblico attraverso la modifica dell’istituto del trattenimento in servizio’.
La riforma prevede la riduzione degli uffici e del personale impiegato in attività strumentali, al fine di rafforzare le strutture che forniscono servizi diretti ai cittadini, nonché la riduzione degli uffici di diretta collaborazione dei ministri. E’ stata razionalizzata la rete organizzativa delle Prefetture-Uffici Territoriali del Governo, attraverso la revisione delle competenze e delle funzioni; gli uffici sono stati riarticolati a livello regionale ed è stata garantita una gestione unitaria dei servizi strumentali delle pubbliche amministrazioni, mediante la costituzione di uffici comuni.
Queste le principali linee di intervento.
Ricambio generazionale: al fine di consentire l’ingresso di giovani generazioni nella pubblica amministrazione, è stata disposta la revoca dei trattenimenti in servizio. I trattenimenti in essere alla data di entrata in vigore del decreto (25 giugno 2014) sono fatti salvi fino alla data del 31 ottobre 2014 o fino alla loro scadenza, se prevista in dta anteriore.
Incarichi direttivi ai magistrati ed incompatibilità: oltre a provvedimenti per evitare la vacanza dei magistrati, si dispone che i magistrati amministrativi, ordinari, contabili e militari non potranno ricoprire incarichi dirigenziali nella pubblica amministrazione facendo ricorso all’istituto della aspettativa.
Semplificazione e flessibilità nel turn over: sempre nell’ottica di un ricambio generazionale e di rendere possibile nuova occupazione viene semplificato e reso più flessibile il turn over nella Pubblica Amministrazione. Per l’anno 2014, per le amministrazioni dello Stato, le agenzie e gli enti pubblici non economici, sarà possibile procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 20% di quella relativa al personale di ruolo cessato nell’anno precedente. Tale percentuale crescerà fino a raggiungere il 100% nel 2018.
Mobilità obbligatoria e volontaria: le amministrazioni potranno ricoprire posti vacanti in organico mediante passaggio diretto di dipendenti in servizio presso altre amministrazioni, che facciano domanda di trasferimento. In tale ottica, è istituito un apposito fondo destinato al miglioramento dell’allocazione del personale.
Divieto di incarichi dirigenziali a soggetti in quiescenza: è fatto divieto di assegnare incarichi dirigenziali a lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza.
Soppressione di enti e uffici: a decorrere dal 1° ottobre 2014 sono soppresse le sezioni staccate di tribunale amministrativo regionale, ad ecezione della sezione autonoma per la provincia di Bolzano. E’ soppresso il Magistrato delle Acque per le province venete e di Mantova. E’ soppressa, altresì, l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, i cui compiti e funzioni sono trasferiti all’Autorità nazionale anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza (ANAC), ridenominata Autorità nazionale anticorruzione.
Snellimento del processo amministrativo: entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, è prevista l’adozione del decreto ex D.Lgs. n. 104/2014 (art. 13, Allegato 2), in cui saranno sono stabilite, nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, le regole tecnico-operative per la sperimentazione, la graduale applicazione, l’aggiornamento del processo amministrativo telematico, tenendo conto delle esigenze di flessibilità e di continuo adeguamento delle regole informatiche alle peculiarità del processo amministrativo, della sua organizzazione e alla tipologia di provvedimenti giurisdizionali.
Processo civile telematico: confermata l’obbligatorietà del P.C.T. con la sua introduzione “scadenzata”, cioè il 30 giugno per i processi iniziati da tale data e 31 dicembre per quelli pendenti.
Modifiche agli artt. 126, 133 e 207 c.p.c. in materia di contenuto del processo verbale, pubblicazione e comunicazione della sentenza e di processo verbale dell’assunzione.
Prevista l’apertura delle cancellerie di tribunali e corti di appello per almeno tre ore nei giorni feriali; precisazione in ordine al perfezionamento del deposito telematico degli atti ed alle notificazioni per via telematica; previsto anche un aumento di circa del 15% del contributo unificato.
Fonte: altalex